Giroveloce Awards 2020
Nelle puntate precedenti:
Poi i poteri Forti ci hanno fermato per il 2019, o non avevamo voglia, non ricordiamo più quale sia la vera motivazione, ma probabilmente ha stato Vettel.
Avvertenze prima dell’uso: Se questa è la vostra prima volta siete ancora in tempo per tornare indietro, proseguendo oltre questo punto declinate ogni responsabilità al blog per danni recati a cose e/o persone derivanti dalla lettura di questo post. In caso di necessità arrangiatevi, ormai siete già andati troppo avanti e pian piano vi state anche rendendo conto che forse questa introduzione è un po’ troppo lunga e forse gli Awards non sono stati nemmeno assegnati, forse non si è nemmeno mai corsa una stagione 2020 perché senza gli Awards del 2019 quella stagione non era ancora finita, e forse questi due minuti della vostra vita potevano essere investiti in un altro modo, e forse tutto questo non ha senso perché otsuig osrev len odneggel etats ol non, e forse non è l’attesa degli Awards essa stessa gli Awards?
Avvertenze varie ed eventuali per i vari ed eventuali #Capiscers: questo post contiene tracce di sarcasmo, congruenza con la realtà in piccole parti e riferimenti più o meno velati a fatti realmente accaduti, più o meno. Se tutto questo vi mette a disagio, ma volete continuare a leggere nonostante abbiate già capito dove andremo a parare per poi lamentarvi in seguito, capiamo il vostro problema e vi rimandiamo alla fine del post per i commenti o al nostro account Twitter per i reclami, saremo lieti di ascoltarvi, forse.
MA VENIAMO FINALMENTE AI TANTO ATTESI PREMI
Premio annuale Giroveloce.it per il notevole conseguimento nel campo dell’eccellenza
Alla Ferrari SF1000.
La SF90 era una macchina discreta, aveva i suoi difetti, ma almeno aveva la PU presa in prestito dal Saturn V, che ha portato a Maranello il secondo posto nel costruttori, 9 pole position e 3 vittorie, che potevano essere 4 se avessimo fatto fare un Power Point a Russell invece che un video a Karun Chandhok per provare a riprenderci la vittoria del Canada. Poi nel 2020 la NASA è venuta a riprendersi la PU, ringraziandoci per averli aiutati a sviluppare la tecnologia che porterà l’uomo su Marte. Abbiamo provato a convincerli con un altro video di Chandhok a lasciarcela un altro anno per farli arrivare su Giove, ma dopo aver visto il video devono essersi sentiti offesi perché poi si sono presi anche la PU del 2018, che era solo una PU Ferrari in tutto e per tutto quindi possiamo dire che ce l’hanno proprio arrubbata. Nessuno si è accorto del furto perché tutti erano impegnati ad appendere le bandiere dei GP che Leclerc vinceva nelle gare virtuali.
Quindi per il 2019 la Ferrari ha dovuto correre con una macchina con il Cx di un Tata 1210D, la cavalleria di una Yezdi 250, e la parte ibrida curata dal cuggino Youtuber di Chandhok. E nonostante tutto “a parità di motore la SF1000 sarebbe una macchina migliore rispetto alla SF90”, però come Leclerc non sia riuscito con gomme più fresche e a parità di PU a superare Raikkonen nell’ultima gara ad Abu Dhabi ve lo spiegherà il nuovo addetto alle pubbliche relazioni Ferrari: Narain Karthikeyan.
Premio puzza corporea migliorata
A Sebastian Vettel.
“Sebastian Vettel puzza. Non sa guidare e puzza. Non è uomo squadra e puzza. Non si taglia lo stipendio per l’emergenza Covid e puzza. Tenta un sorpasso e puzza. Parla male in italiano e puzza. Fa il terzo figlio ma non dice il nome quindi puzza lui, il neonato invece avrebbe vinto i mondiali 2017 e 2018 con la Ferrari della Peg Perego. Dice che la SF1000 non era buona neanche quando era ferma al cambio gomme, ma sticazzi tanto puzza. Proprio per queste validissime ragioni merita il premio puzza corporea migliorata. Lo hanno deciso i social che sono profumatissimi.”
Premio ha stato Vettel
A Charles Leclerc.
Spinna, crasha, risponde male, viene criticato dai media italiani, non si lava e si mette il casco bianco. Per questi motivi Charles Leclerc vince il “Premio ha stato Vettel”, come ha stato Vettel a rubarglielo.
Quindi premio ha stato Vettel a Sebastian Vettel.
Premio Vodafone
A Mattia Binotto.
Questa storia dei minuti illimitati deve essergli sfuggita di mano e dopo aver messo 10 euro di ricarica decide subito di chiamare quel numero sulla rubrica salvato come “Sebastiana Calcetto” per poi rendersi conto di aver sbagliato. Non trovando una scusa per giustificare l’errore decide di licenziare in tronco Seb perché glielo ha detto suo cuggino che lavora in GeS.
Premio Carmine Fasano
A Carlo Vanzini.
Per la sua fedelissima riproduzione delle campane di Rogoredo.
— Manu (@Manuzzo24) September 8, 2020
Premio secondo
A Valtteri Bottas.
Nonostante le critiche e nonostante la Mercedes abbia bloccato gli aggiornamenti a metà stagione il buon Gualtiero è comunque riuscito in extremis a conquistare il secondo posto nel mondiale piloti, alla faccia di quel pompato di Max Verstappen che con soli 4 ritiri in più si è preso la bellezza di 9 punti di distacco in campionato. Bottas 2.0 promosso a pieni voti da tutti gli altri 19 piloti in griglia e pure da Roscoe.
Premio rookie dell’anno
A Fernando Alonso.
Per uno strano scherzo del destino il giovanissimo nuovo pilota Renault è stato invitato a guidare ad Abu Dhabi la Renault R25 guidata all’epoca dal suo famoso omonimo connazionale, in vista dei test riservati ai giovani piloti di fine stagione. Chissà che Fernando Alonso possa fare bene quanto Fernando Alonso, nel dubbio però sarebbe meglio trovargli già un nomignolo per non fare confusione, tipo Fernando Alonso, che magari gli porta pure bene. In bocca al lupo Nando! Ecco anche Nando non sarebbe male…
Premio figlio di papà
A Lance Stroll per essere il figlio di Lawrance Stroll, a Nikita Mazepin per essere il figlio di Dmitry Mazepin, a Mick Schumacher per essere figlio di Michael Schumacher. Oltre ad essere figli dei loro padri sono anche tutti colpevoli di essere entrati in Formula 1 prendendo il posto di un altro pilota, pratica poco simpatica diventata di moda negli ultimi anni, andando a sostituire la prassi di una volta, dove i piloti prendevano il posto di altri piloti ed erano figli di loro padre. Quindi dopo una rapida ricerca ci risulta che il premio figli di papà bisognerebbe darlo a quasi tutti i piloti della stagione 2020 e 2021 sicuramente, probabilmente anche a quelli del 2019, qualche dubbio su quelli del 2018. A quasi tutti perché ci risulta che un certo Nico Hulkenberg sia stato “generato e non creato della stessa sostanza del Padre”, quindi sarebbe brutto non darglielo che poi fa diluviare solo per vincere le gare a piedi. Quindi il premio lo vincono solo i tre nominati sopra, che almeno Stroll sorride.
Premio Nico Hulkenberg
A Nico Hulkenberg.
Dobbiamo pure spiegare perché? Questo viene chiamato all’ultimo momento per sostituire Perez a Silverstone mentre stava ancora facendo solo lui sa cosa, ma la prima gara non parte nemmeno perché ancora non gli era entrato lo stipendi. Poi la gara dopo gli entra lo stipendio e fa terzo in qualifica, poi in gara devono farlo rientrare ai box una volta in più altrimenti faceva doppio danno arrivando davanti a Stroll chiedendo pure il doppio dei soldi, quindi fa solo settimo. Lo richiamano daccapo al Nurburgring e quasi entrava in pista con la Porsche perché aveva visto la SF1000 e pensava fosse un trackday, non passa il Q1 perché ancora cercava l’autoradio, poi per la gara se la fa installare e fa ottavo. E fino ad un mese fa era il favorito come secondo pilota in Red Bull nel 2021. E dovevo pure spiegarvi perché un premio Nico Hulkenberg a Nico Hulkenberg, su Giroveloce.it.
Premio хороший человек
A Nikita Mazepin.
Sarà anche l’apoteosi del pilota pagante, sarà anche che non è che i suoi risultati nelle categorie minori siano stati così eclatanti, sarà anche che pare essere una persona poco raccomandabile, sarà anche bravo a pugil-Ilott, sarà anche tante altre cose che non ci piacciono, ma è pur sempre un pilota di Formula 1, ha coronato il sogno di una vita, è felice, e ora deve impegnarsi come non mai a dimostrare che lui in pista insieme ad altri 19 tra i migliori piloti al mondo ci può stare, che sul divano abbiamo già capito che non lo vuole nessuno e noi ci teniamo al nostro divano. Per questo quindi merita il premio buon uomo, che intanto lo porta già a quota 2 Giroveloce Awards conquistati ancor prima di debuttare, il che conferma il suo essere una persona poco raccomandabile.
Premio Marò
Ad Enzo e Vincenzo.
Tenuti ostaggi ingiustamente dalla redazione di SkySportF1 Italia all’interno degli archivi di Rogoredo per tutta la stagione 2020. La Farnesina intervenga al più presto per riportarli a casa: sul canale 207 in replica senza soluzione di continuità.
Premio bucio de culo
Ai 26 millesimi che hanno impedito a George Russell di fare la pole in Bahrain.
Premio che in realtà verrà recapitato a quel paio di concessionari che dopo l’annuncio di positività al Covid-19 di Lewis Hamilton alla vigilia del GP del Bahrain ancora avevano George Russell vincitore di qualifica e gara alla quota da pilota Williams per alcuni lunghissimi minuti. Un premio Nico Hulkenberg invece a chi era riuscito a giocare a George Russell a quelle quote.
Premio basito
A Gabriele Minì.
Per aver vinto il campionato italiano di Formula 4 e per essere l’unico amico di cui Carlo Vanzini non ricorda la professione, la faccia, il nome. Complimenti a Gabriele da tutto il blogghe per il traguardo raggiunto, per il primo Giroveloce Awards meritatissimo e soprattutto per non essere amico di Vanzini.
Gli Awards anche per quest’anno finiscono qui, senza spiegarvi perché c’è il Gabibbo come immagine di copertina.