8 buoni motivi per iniziare a seguire la Formula 1 nel 2017
Domenica 26 marzo alle 7 di mattina italiane inizia il nuovo campionato mondiale di Formula 1 con la gara inaugurale in Australia. Che non è proprio l’orario più comodo del mondo, ma se pensate che potevo farvi svegliare alle 2:00 di venerdì per seguire le prove libere vi sono pure venuto incontro. Poi voi vi sveglierete alle 7 di mattina per vedere macchine correre a 200km/h di media, i cinesi si svegliano ad orari peggiori per vedere le partite dell’Inter, vi è andata benone anche in questo caso.
Ma cominciamo con gli 8 motivi per iniziare a seguire la Formula 1 quest’anno, attenti mi raccomando.
Macchine più veloci di sempre
Sembra incredibile ma negli ultimi anni lo sport più veloce del mondo ha fatto tutto il possibile per rallentarsi. Quest’anno dopo 8 stagioni di Purgatorio la Formula 1 torna a velocizzarsi grazie al Dio Downforce che intercede presso di noi col suo unico figlio Grip.
Ora, già uno sport che ci impiega 8 anni a rendersi conto di aver sbagliato tutto merita di essere seguito, anche solo per curiosità. Mettete caso che il prossimo anno decidano di farli correre con delle gomme quadrate. Con queste tempistiche vi beccate minimo 15 anni di giochi senza frontiere con sponsorizzazioni milionarie, che a me già sembra una cosa meravigliosa.
La grande bellezza
Nelle puntate precedenti: le macchine dal 2009 al 2016 erano lente, ok relativamente lente. Abbastanza lente però per rendersi conto che erano pure brutte, sproporzionate nelle forme da ogni angolo le si guardasse. Però si sa, il tempo aiuta a metabolizzare qualsiasi cosa, ma anche a dimenticare. Quindi succedeva che si metabolizzava la bruttezza durante l’anno ma questa veniva dimenticata durante la pausa invernale, quindi ogni anno le macchine sembravano sempre più brutte.
Quest’anno invece alla presentazione della prima vettura molti appassionati non si ricordavano nemmeno come si scrivesse “bella”, i casi più disperati hanno dovuto ricorrere al dizionario dei sinonimi e dei contrari per cercare il contrario di “brutta”.
Ma che credibilità può avere uno che ha sempre visto cose brutte quando ti dice che una cosa è bella? Probabilmente poca, quasi nessuna, ma tu amico mio che non hai mai seguito la Formula 1 stai messo comunque peggio.
La Ferrari
-Mauro ma la Ferrari è quella rossa?
+Sì, la Ferrari è quella rossa.
-E devo fare il tifo per la Ferrari?
+Sì, devi fare il tifo per la Ferrari.
-Ma scusa, cambia qualcosa se faccio il tifo o no?
+Ovvio che cambia qualcosa, è scientificamente dimostrato che guardare in TV una macchina rossa che corre in tondo a migliaia di chilometri di distanza la fa andare più veloce.
-Dai, questa è ‘na str*nzata.
+Forse sì, ma non hanno nemmeno dimostrato che se lo fai va più lenta.
I piloti
Se chiedi in giro tutti sanno chi era Ayrton Senna, ma che i mondiali li ha vinti con una McLaren non lo sa quasi nessuno.
Sono loro i veri protagonisti di questa disciplina, e a suon di “ormai la differenza la fa la macchina per l’80% e il pilota per il 20%” se lo sono dimenticato anche gli appassionati più consumati. Perché diciamocelo, per guidare a 300km/h basterebbe comprarsi una supercar ed un rettilineo bello lungo. Per sopportare picchi di decelerazione di 5G invece devi essere un pilota di caccia. Per fare 15 curve diverse a 15 velocità diverse per 60 volte consecutivamente devi essere un computer. Per fare tutte queste cose contemporaneamente devi essere un pilota di Formula 1.
Fernando Alonso
I piloti sono tanti, di varie forme e colori, ma di Fernando Alonso ce n’è uno solo. Leggenda vuole che date le vetture più silenziose rispetto al passato i suoi team radio siano udibili direttamente dalle tribune. Da “siete dei geni” a “GP2 engine” passando per “ahi ahi ahi ahi” sono state scritte pagine memorabili dei team radio, anche se quello del collega Juan Pablo Montoya resta inarrivabile.
Però le ultime stagioni per lo spagnolo sono state avare di successi in pista, anzi sono quasi più i suoi ritiri che i suoi punti. Ma si sa, i campioni si riconoscono nel momento di maggior difficoltà, e Alonso è riuscito a trasformare i suoi insuccessi in pista in successoni virali su internet.
Il Midfield
I top team vivono di sponsor e/o del supporto di una casa automobilistica, i team di seconda fascia vivono di passione. Il cosiddetto “Midfield” è quel luogo magico dove vengono a trovarsi le scuderie che non hanno il budget e la tecnologia dei big, ma che spesso riescono a sopperire a queste mancanze grazie all’ingegno e alla passione.
Perché la Formula 1 ci insegna che:
1) i soldi comprano tutto, ma poi devi anche saperlo far funzionare.
2) l’importante è partecipare, una fetta della torta te la prendi comunque.
3) le fette di torta hanno parecchi zeri.
Sorpassi pochi ma buoni
I sorpassi (quelli veri, perché esistono anche sorpassi finti ma questa è un’altra storia) in Formula 1 sono merce rara, rarissima. Il perché in realtà è abbastanza semplice: se metti i piloti più veloci del mondo a guidare le macchine più veloci del mondo non è che ti resti molta velocità da usare per andare più forte, sia la componente meccanica che quella umana sono già al massimo del loro potenziale. Se poi ci aggiungi che le leggi della fisica sono uguali per tutti non c’è molto spazio per inventarti qualcosa di diverso dal normale che possa continuare a funzionare.
Oppure sei Daniel Ricciardo e decidi che se non conosci le leggi della fisica puoi fare a meno di rispettarle frenando 20 metri dopo gli altri.
https://www.youtube.com/watch?v=wiJQ3lJmzxY
Social
Negli anni ’10 se non sei sui social non sei nessuno, e se i tuoi flussi di cassa sono a 8 zeri beh, non sei proprio il prototipo di Mr Nessuno. Per questo in Formula 1 team, piloti e ormai anche i bulloni hanno un profilo sui maggiori social network, dove condividono realtà di questo mondo che difficilmente vengono mostrati in TV, realtà che spesso e volentieri si discostano dall’aurea di serietà che circonda il motorsport.
Lo fanno per rimanere sempre in contatto con i tifosi, perché sanno che senza di loro la Formula 1 non sarebbe la stessa cosa non ci sarebbe nessuno a pagare per vedere le gare, dove ci sono le macchine che hanno gli sponsor, che portano soldi per essere visti da Laggente.
In Formula 1 comandano i soldi, sempre (tranne quando piove, quando piove comanda Nico Hulkenberg). Gli sponsor portano i soldi quindi comandano gli sponsor, per conferme citofonare alla Force India.
We will have a brand new look this season after an agreement with BWT, Europe's no 1 water technology specialists. https://t.co/7SOMlq46Ar pic.twitter.com/gY3WhjapPg
— Aston Martin Cognizant F1 Team (@AstonMartinF1) March 14, 2017
Ok, spesso Nico Hulkenberg comanda anche quando non piove.
Now you finally understand why I left Force India. 😉🤣🤐😂 #Formula1 pic.twitter.com/02Yh2foari
— Nico Hülkenberg (@HulkHulkenberg) March 14, 2017
Conclusioni
Date una chance alla Formula 1 quest’anno, l’anno prossimo e anche quello dopo ancora. Poi nel 2020 scriverò un altro post dove vi inviterò a continuare a dare una chance a questo sport meraviglioso, e chissà, magari le gomme quadrate ci saranno davvero.