Puzzette

Stamani quando mi sono svegliato non pensavo di essere finito all’Arkham Asylum. Poi ho preso il cellulare per controllare le ultimissime e mi sono ricreduto.

Capita spesso. Dovrei smettere di controllare il cellulare appena sveglio. O di bere la sera prima. Ma purtroppo nei weekend proprio non posso.

Comunque, c’era la notizia della penalizzazione di Kvyat e gli altri motorizzati Honda, ma la vera capriola l’ho fatta dopo aver letto giornalisti di riferimento come Albert Fabrega spingere per questa cazza di Qualification Race del sabato. Mi sta anche bene vederla promossa dall’ubriaco di turno, starebbe lì a conferma del fatto che l’alcool non tutti lo reggono come si deve. Ma così a tradimento, proposta da gente coi coglioni, beh…

Cosa pretende di essere questa Qualification Race.

Allora, invece di fare le qualifiche che tutto il mondo conosce, questi di Liberty probabilmente spalleggiati dai media (che poi sono la stessa cosa) vorrebbero fare una garetta da 25 giri una volta all’anno (o due, o tre, non s’è mica capito) invertendo la classifica del Campionato mondiale piloti per formare una griglia con (ad esempio, ad oggi) Russell in pole e via via gli altri piloti fino a Lewis Hamilton ultimo. Il risultato finale di questa scoreggia lunga 25 giri andrebbe poi, senza dare punti per la classifica, a formare la griglia del Gran Premio della domenica.

Quindi Giggino sulla sua Mercedes W10 dovrebbe dannarsi l’anima, rischiando n-volte più del normale, per agguantare una prima/seconda fila che meriterebbe indipendentemente dalla Qualy Race semplicemente perchè è Hamilton, perchè guida una Mercedes e perchè sì e basta. Mentre un Georgino Russell dovrebbe vedersi accerchiato già dai primi metri da almeno 5-6 monoposto più veloci di almeno 1 secondo al giro rispetto alla sua povera Williams, e magari affrontare una prima curva insieme a tutti questi bravi ragazzi pezzi di pane guardando contemporaneamente davanti, a destra, a sinistra, con due mani sul volante ed una sul pistolino sperando resti intatto. Insomma le vetture lente a creare un collo di bottiglia per quelle più veloci solo per avere sorpassi artificiali, artefatti, artimerda. Come se non ce ne fossero già. Come se il doping applicato alla F1 non esistesse già. Come se fosse sicuro, come se gli eventi di Spa non fossero mai accaduti. Safety First, è il primo comandamento della “nuova” F1, no?

Le stesse persone che piangevano ora promuovono questa farneticazione al grido di “Evvabbè! Proviamo, che male c’è?”

Che male c’è.

Che male c’è a provare? Dai, ne facciamo una o due, su circuiti che più si prestano, mica su tutti? Un campionato nel campionato. Due regolamenti sportivi per lo stesso sport, due modi di fare: il merito di ingegneri, piloti, muretti, meccanici contro la lotteria del caos e del se-va-tutto-bene-faccio-pole-lo-stesso.

Vabbè, ma allora vale tutto!

Se non c’è niente di male nel provare a farsi piacere una puzzetta, allora tutti a scoreggiare. Quindi perchè non mettere i piloti direttamente -fisicamente intendo- in un fusto di Rochefort 8° da lanciare dalla sommità del Raidillon per poi mandare in pole quello arrivato vivo all’Eau Rouge con più lividi, o più sobrio, O MEGLIO ANCORA, PIÙ UBRIACO? Sai che sfizio vederlo mentre cerca di difendersi con radio e ulna a pezzi e gli occhi incrociati? Si potrebbe anche mandare in pole quello più simpatico, quello più fumato, “un Ericsson qualunque”, o quello che ha fatto più like sul tuider la settimana prima, giusto per tenere Vettel fisso in ultima posizione. E si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale, chè tanto da circo a zoo ormai cosa mi cambia?

“Non c’è niente di male a cambiare.”

Sicuri? Di solito cambi le cose che non ti vanno bene. Non penso che se stai bene, fisicamente intendo, e mentalmente anche, in riva al mare, bevendo mojito e pregustando l’attesa di una notte di sesso potente poi ad un certo punto ti venga voglia di martellarti ripetutamente i coglioni. Quindi, perchè cambiare una delle cose che stanno funzionando di più, cioè queste meravigliose, ansiogene, adrenaliniche e talvolta epiche qualifiche? Che sono, se vogliamo, il momento in cui l’uomo-pilota sfida davvero i suoi limiti. Il momento in cui può guidare e basta, godersi la sua benedetta monoposto e la capacità estrema di spingerla senza dover pensare a strategie, gomme, gestione, benzina, figli all’asilo… Un giro alla massima potenza, a sfidare i propri limiti e quelli della natura. Cos’è più gratificante del sopravanzare il proprio compagno di squadra in griglia? Cosa è meglio di una pole position? Ma li vedete quelli che conquistano la pole, in che condizioni sono quando poi escono dalla vettura? Orgasmano dagli occhi. Anche se ne hanno già fatte 15, o 30, o 50, non conta, conta il momento, conta quel momento. E dai su, qualifiche come Silverstone, Canada, Monaco, Singapore degli ultimi anni sono state probabilmente attimi unici, irripetibili per ognuno di loro e di noi.

E allora perchè cambiare tutto questo solo perchè: “Tanto.. che fa? Bisogna innovare, guardare avanti! Haters RETROGRADI DELL’INTERNET!!!”.

Ma ve le ricordate le qualifiche Knock-Out del duemilasedicihahahahahahahahahha… Tempi morti, grafiche inesistenti, format studiato coi piedi, telecronisti che non ci capivano un cazzo, telespettatori che scappavano dalle loro case dalla paura, e squadre che si battevano la mano sul petto. Perchè erano tutte d’accordo prima, ma poi dopo 3 minuti corsero da Todt a dirgli che no, non si poteva proprio sopportare nè quella idea, NÉ L’ALTRA. Eh si, perchè c’era anche un’altra alternativa, cioè quella di sommare i primi sei tempi per farne una media, na roba tipo endurance. In F1. In qualifica.

E ve la ricordare l’Abu Dhabi a punteggio doppio? Beh perchè non ripetersi con una cagata ancora più grande e tentare di macchiare questo sport ancora una volta?

Ma i piloti… I piloti… Cosa ne pensano?

Oh ce ne fosse uno a cui piaccia sta roba. Giggino sempre diplomatico voleva dirlo, che era una cagata, ma non l’ha fatto e ci ha pensato Vettel. “Chissà quale genio ha partorito questa idea” ha poi aggiunto il terroncello giusto per farsi volere ancora più bene ai piani alti. Stroll dice che sarebbe “noiosa”(N-O-I-O-S-A!), primo perchè le qualifiche attuali sono spettacolari -(lo dicevo, io!)- e poi perchè con una gara di 25 giri non potresti nemmeno usare una strategia ai box -(giusto!)-, mentre Kvyat pensa che il modo migliore per avere gare ancora più belle è quello di avvicinare i livelli delle squadre (la strada è lunga, ma ha ragione). D’accordo con Kvyat è KMag, che da KMag quale è sentenzia: “è una cattiva idea”, mentre Gualtiero la pensa come Stroll: gli piacciono un sacco le qualifiche così come sono ora, e vorrei vedere pure: è l’unico momento in cui può piazzare due giri in croce senza che dal box gli dicano “rallenta, fa passa’ a Giggin”.

Insomma questa Qualy Race non piace a nessuno. Non piace a me, non piace ai miei amici, non piace a persone che ritengo intelligenti, non piace ai piloti. Non piace. Però la propongono. Però la spingono.

La F1 non è un giocattolo. La F1 è una cosa seria, serissima. E va lasciata a chi la ama veramente.

Quindi difendiamola, pelirli che non siamo altro.

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