De Pilotibus

Riprendo in mano la tastiera e la mia inettitudine con il latino solo per una giusta causa, credetemi. La giusta causa è la difesa del patrimonio sportivo che risponde al nome di George Russell, con due L, e della categoria che rappresenta degnamente.

George William Russell nasce il 15 febbraio 1998 a King’s Lynn, nel Regno Unito. Fa le sue cose, tra tutte le cose gli riesce bene correre in Formula 1. Al terzo anno in Williams ancora gli ingegneri non si spiegano come riesca a portare quasi sempre in Q2 una macchina che proprio da progetto non dovrebbe passare il Q1, la famosa mancanza di correlazione dei dati tra simulazioni e realtà. Eppure dovrebbero averlo capito dal GP di Sakhir dello scorso anno dove sta il “problema”.

George Russell da sempre ci mette l’anima nelle corse, nonché un piede destro zavorrato. Toto Wolff l’ha capito e dal 2017 ha deciso di mettere lui in portafoglio, d’altronde è il Signor Wolff, risolve problemi, degli altri, in un film.

bottie situation

Il 18 aprile 2021 per il Signor Wolff arriva però “The Bottie Situation”, perché ci sono un botto e Bottas, e perché mi piace Pulp Fiction.

Il video dell’incidente tra Bottas e Russell l’avete visto tutti, ma per chi fosse stato troppo impegnato a guidare un drone su Marte ecco il video.

https://www.youtube.com/watch?v=vjdwQDXxrfY

Un incidente violento a quasi 300km/h.

La prima cosa che pensiamo noi (più o meno) è: “Madonna speriamo stiano bene.”

La prima cosa che pensa George Russell (più o meno ma con più imprecazioni) è: “Che cazzo fa sto cretino, si sposta pure oltre la linea bianca dei box anche se 200 metri prima si stava limonando il cordolo interno. Ma guarda sto inetto, si è fatto pure passare da Stroll mentre si faceva doppiare da Verstappen e adesso vuole fare le spalle larghe perché guida una macchina che Lewis fa andare più forte. Ah ecco il segnale che aspettavo, ha lanciato l’headrest, sta bene, posso andare a fargli male io.”

La prima cosa che pensa Valtteri Bottas (più o meno ma più meno che più) è: “Eh però anche lui che vuole, io ho una macchina più veloce, ho il diritto di stargli davanti, se vuole provare a passarmi ovvio che gli rendo la vita difficile così se succede qualcosa è colpa sua. Accipicchia sto incidente però non ci voleva, chissà quanto dovrò pagare di assicurazione ora. Vabbè chissene, io sono Bottas 3.0, quella era intestata a Bottas 2.0, Toto ne sa troppe davvero.”

La prima cosa che pensa Toto Wolff (magari fosse più o meno) è: “Our car is a write-off and in a cost-cap environment that is certainly not what we needed and it’s probably going to limit the upgrades that we are able to do. […] It meant taking risk and the other car in front of him is a Mercedes. Any driver development, any young driver, you must never lose this global perspective. So yeah, lots to learn for him I guess. You need to see that there is a Mercedes and it’s wet – so there is a certain risk to overtake and the odds are against him anyway when the track is drying up.”

Per chi mastica poco l’inglese, benvenuti nel 2021, buona fortuna.

In pratica Toto Wolff pensa che George William Russell non avrebbe dovuto provare il sorpasso perché la Mercedes per definizione, secondo lui, gli sarebbe stata davanti comunque poco dopo.

In pratica Toto Wolff pensa che George William Russell non avrebbe dovuto provare il sorpasso perché la Mercedes dovrebbe essere il suo punto d’arrivo, deve trattarla con rispetto, come ha fatto Esteban Ocon, che ora infatti è all’Alpine.

In pratica Toto Wolff pensa che George William Russell non avrebbe dovuto provare il sorpasso perché con il budget cap AHAHAHAHAHAH adesso che la Mercedes deve ricostruire la AHAHAHAHAAHAHAH macchina di Bottas potrebbero non avere più i fondi necessari AHAHAHAHAH per portare degli aggiornamenti. Scusate ma questa è tipo una di quelle barzellette che fanno più ridere in italiano.

Russell ha fatto bene a provarci, è un pilota, questo fa. Sicuramente non si fa mille calcoli su presunti aggiornamenti che saltano a causa dei costi per le riparazioni di una macchina incidentata. Un pilota quando corre non pensa al budget cap, agli aggiornamenti, o chi lo paga, e sicuramente non pensa che farà un incidente quando prova un sorpasso.

Davvero mi pare quasi inutile aver dovuto discutere sul fatto che Russell abbia fatto bene o no a provarci: è un pilota, basta, fine delle discussioni. Pure Hamilton poteva aspettare a doppiare Russell evitando di andare lungo, ma c’era l’occasione da sfruttare, anche lui è un pilota, anche lui ci ha provato.

I piloti praticamente sono una cosa con tutti i pregi dei computer ma con tutti i difetti degli esseri umani. Ormai è ora Toto, informati meglio su cosa hai investito, questi sono piloti, mica bitcoin.

Sei il Signor Wolff, risolvi problemi, degli altri, in un film.

 

 

 

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