Guida alla Formula 2 per l’italiano medio
Questo weekend ricomincia la Formula 2 in Bahrain, la serie cadetta della Formula 1, quella che prima si chiamava GP2, che prima si chiamava Formula 3000, che prima si chiamava… Formula 2. Si potrebbe dire che è come la Serie B per la Serie A nel calcio. Si direbbe una bestemmia, ma renderebbe bene l’idea. Poi dai, 1 e 2, A e B, non è scienza dei razzi.
Informazioni per l’uso
Le gare della F2 si svolgono, per la stragrande maggioranza dei casi, nei weekend europei della Formula 1 e sono due per weekend: una gara lunga il sabato pomeriggio e una più corta la domenica mattina. Vengono assegnati punti ai primi 10 in gara 1 e ai primi 8 in gara 2, in modo proporzionale alla lunghezza della gara. Vengono inoltre assegnati punti anche all’autore della pole position e a chi effettua il giro più veloce, ma solo se si classifica nei primi 10 (mettere gomme nuove a fine gara e sparare il tempone se sei ultimo non vale).
Trademark
Ciò che caratterizza da sempre la F2 è l’inversione della griglia dei primi 8 tra gara 1 e gara 2. Un esempio pratico: in gara 1 Tizio finisce 1°, Caio 8° e Sempronio 9°. Nella griglia di partenza di gara 2 i nostri eroi si schiereranno in questo modo: Tizio 8°, Caio 1° e Sempronio 9°. L’ordine di partenza di gara 1 invece è, ovviamente, determinato dalle qualifiche.
Questo espediente dovrebbe far sì che i piloti che meglio si sono comportati in gara 1 siano costretti a compiere dei sorpassi per ottenere un buon risultato anche in gara 2. Ma si sa, il motorsport non è una scienza esatta quindi questo non avviene sempre, ma vedere partire in pole qualcuno che è arrivato 8° in gara 1 perché 3 davanti a lui si sono ritirati all’ultimo giro a volte è altrettanto spettacolare.
Le macchine
Monomarca, monomotore, monogomma. Il telaio è fornito dalla Dallara, denominato Dallara GP2/11. Il motore è un Mecachrome V8 da 4.0L aspirato.
V8.
Aspirato.
Io dico che se mandiamo questo sound in radio abbiamo già pronto il tormentone dell’estate.
Poi ci sono le gomme, quelle tonde e nere, fornite dalla Pirelli che sono uguali in tutto e per tutto a quelle in dotazione alla Formula 1 fino al 2016. Per la prima volta nella loro vita i giovani piloti si trovano ad avere a che fare con delle gomme che si degradano, che possono verosimilmente non finire la gara se non gestite nel modo corretto. Per questo in gara 1 è obbligatorio un pit stop per il cambio gomme, passando da una mescola all’altra delle due disponibili. Questo insegna ai piloti a gestire al meglio ogni situazione di gara anche in relazione alla loro strategia, mentre nelle categorie inferiori l’unica strategia possibile era spingere sempre al massimo. Anche qui ovviamente vince chi spinge sempre, ma non basta essere veloci, bisogna essere veloci nel modo giusto. Nel modo che ti consenta di essere solo 2 decimi al giro più lento degli avversari, ma che ti faccia durare le gomme 5 giri in più che saranno fondamentali per avere gomme più fresche a fine gara.
Tutto chiaro? No? Beh, questa sì è un po’ scienza dei razzi, ve lo concedo.
I team
Ovviamente queste macchine non te le vendono pronte all’uso, qualcuno deve metterle a punto prima, durante e dopo le gare. Ora, si potrebbe fare una lista con i nomi di tutti i team e con un po’ di storia per ciascuno, ma la cosa diventerebbe lunga e noiosa, e la riga dopo già nessuno si ricorderebbe più niente.
Però vale la pena fare una riflessione sui team che corrono in categorie monomarca. Il fatto che le auto, i motori e le gomme siano tutte uguali non significa che tutte le monoposto siano ugualmente performanti. Sono proprio i team, oltre ai piloti chiaramente, a fare la differenza. Soprattutto in una categoria come al Formula 2 dove vengono introdotte variabili importanti come il degrado delle gomme e la programmazione di un pit stop. Riuscire a rendere sensibilmente più performante una macchina uguale a quella dei tuoi avversari non è una cosa banale, proprio perché si parte da una base comune che deve rimanere sempre quella. Io ho sempre trovato affascinante questo aspetto, sono i famosi “dettagli che fanno la differenza”, frase che detta in una pubblicità lascia il tempo che trova, ma in Formula 2 lascia 5 decimi al giro in meno.
I piloti
I piloti fanno i piloti come in tutte le corse automobilistiche. Corrono, corrono, corrono, ogni tanto sbattono, corrono, corrono, corrono. In tutto questo correre si trovano però ad aver a che fare con auto che fino a 2 anni fa erano appena due secondi al giro più lente delle Formula 1 meno performanti dell’epoca. Le Formula 1 adesso sono cambiate, ma le Formula 2 no, sono sempre mostri da 620cv per 688kg, pilota compreso, senza servosterzo. Un’auto così senza servosterzo per noi comuni mortali significa che ti leva una mano appena prendi un cordolo troppo allegramente, ma solo se prima riesci a girare il volante per fare la curva ovvio.
Se tutto questo non fosse già abbastanza impegnativo aggiungeteci il fatto che, correndo negli stessi weekend della Formula 1, questi piloti hanno addosso gli occhi di tutti i team manager della massima categoria, pronti ad analizzare fotogramma per fotogramma la loro prestazione.
I favoriti (?)
Per la prima volta dopo tanti anni vengono a mancare i primi 4 classificati della stagione precedente, lasciando il campionato senza dei veri favoriti d’obbligo. Per quello che si è visto nei test e nelle passate stagioni nelle varie categorie di provenienza gli osservati speciali sono sicuramente Oliver Rowland, Luca Ghiotto e Charles Leclerc, ma mai sottovalutare gli outsider.
Cosa aspettarsi
Belle gare, davvero. I piloti e i team fanno la differenza ma non così tanta, quindi la competizione è sempre serrata. La Formula 2 rappresenta la prova del 9 per molti giovani talenti che si sono fatti valere nelle categorie minori. Un anno sottotono e sei tagliato fuori, soprattutto se un team di Formula 1 ha investito su di te per il futuro, non si aspetta nessuno, tutti devono dare il massimo sempre. Un metro quadro lasciato libero in pista per un avversario costa molto più di un metro quadro in centro a Milano.
Se adesso volete sapere tutto di questa affascinante categoria vi lascio i link alla pagina di Wikipedia della serie e al sito ufficiale della Formula 2, non ringraziatemi.
Appuntamento quindi alle 12:10 di sabato per gara 1, non pranzare per una volta può farvi solo del bene, soprattutto se è per una giusta causa come questa.