Suzuka: Ecco perchè la Red Bull ha messo le ali

Suzuka,

Il classico dei classici, col suo disegno a “otto”, le “curve sinusoidali” e la “130 Radianti”: a Suzuka basta distrarsi un attimo per prendere 2 in pagella. E provateci voi a non distrarvi con 100 milioni di trombette Japane che vi sfondano i timpani.

Comunque il weekend inizia presto. Non perchè tocca alzarsi alle 4.00 per seguire le libere, tanto hai il notebook e se non sei tanto stronzo da camminarci sopra dopo l’ennesima serata alcolica puoi anche rimanertene a letto a seguire il monitor tempi: quindi mi alzo e vado al pc fisso.

Ma siam subito nel vivo perchè è solo venerdì e Schumacher s’è ritirato definitivamente (forse) per la seconda volta (forse), Hamilton è andato alla Mercedes, Martin Whitmarsh non vede l’ora di fargliela pagare e la Lotus ha finalmente deciso il destino del suo “DEVICE”, quel TriploCarpiato DDDRS che stanno sperimentando ormai dall’Aprile del 2000: finirà nel cesso.

Il DDRS della Red Bull invece è geniale e funziona benissimo… A quanto pare lo avevano anche a Singapore, ma nessuno se ne era accorto e Newey, che queste cose le odia, (Zuckerberg ha distrutto il mondo solo perchè una tipa non se lo cagava) decide di migliorarlo palese e lo modifica talmente tanto da consentire a Vettel una Pole Position valida anche per il GP del Giappone dell’anno prossimo. In un “amen” il mondiale 2012 sembra già finito: Dovremmo accorgerci prima delle genialità di Newey, che poi quello si incazza e vedi cosa succede.

Oppure potrebbero inventarsi qualcosa quelli della Ferrari, anche ai limiti del regolamento una volta tanto, invece di richiedere l’intervento degli Dei. Che poi quelli si incazzano e ti infilano le Lotus nella vita di ogni giorno, dopodicchè sei merdesimo per sempre. Chiedere conferma a Mark Webber.

In qualifica

Se la F2012 non è mai stata la vettura più veloce dell’anno, la McLaren riesce a fare peggio, trasformando un secondo di vantaggio in un secondo di ritardo. Button è sereno, tanto lui è bello, ha la ragazza Japana che è bellissima e un padre sempre ubriaco che se la farebbe in ogni zona del Paddock. Lewis invece si rende conto che non farà mai la pole e dopo aver twittato una serie di “MOTHERFUCKA” e “WhatThaFUCK” da far impallidire Zack De La Rocha decide di chiedere a Whitmarsh alcuni tricks per migliorare l’assetto: “GUARDATI LE TELEMETRIE E FATTELI DA SOLO” gli risponde Igor, con le vene del collo gonfie di vendicativo piacere. Risultato: Hamilton smanetta coi chiavini inglesi e finisce talmente merdesimo in griglia che Whitmarsh rischia la morte per orgasmo multiplo.
Alla Ferrari invece avevano finito le gomme SOFT già dal giovedì e allora durante l’unico run di Alonso in Q3 succede l’impossibile: Raikkonen fa un errore. Il suo testacoda alla Spoon è irreversible: in un attimo la settimana che passai sulla Salerno-Reggio Calabria in viaggio per la mia prima vacanza diventa un ricordo piacevole: in griglia è un casino, con Red Bull davanti, superSauber, Lotus quantobasta, Ferrari alla rinfusa, Hulkenberg che spera di silurare Massa, e Button retrocesso perchè cambia cambi come fossero marce.

Ci sono quindi tutti i presupposti per un Gran Premio da ricordare. Io decido di passare un sabato sera sobrio e finisco per abbracciarmi una McChouffe da 75cl, un sidro di mele, e una McChouffe da 75cl. Tanto, il notebook è in assistenza.

Domenica mattina presto

Partono. Alonso sbaglia un’altra sfrizionata e non contento scarta verso Raikkonen spingendolo con due ruote sui fiori. I due si amano bucolici per una frazione di secondo, poi il freddo Finlandese decide di farla finita mandandolo affanculo. Nello stesso attimo Lapo Grosjean nota l’accaduto e avverte dentro di sè uno strano senso di incompiuto, quell’insostenibile leggerezza dell’essere stronzo: è da ben 1 Gran Premio che non provoca nemmeno un ferito, quindi decide di farla finita e taglia la prima curva: davanti a sè ora ha l’imbarazzo della scelta, sembra un adolescente ad Amsterdam davanti una vetrina del Rossebuurt: basta chiudere gli occhi e sceglierne una… Presa. E’ la Red Bull di Mark Webber.
Uno strano odore di emulazione si propaga fino alle retrovie e annebbia i riflessi di tutti.. Bruno Lalli prende qualcosa, qualcosa prende qualcun’altro, volano appendici aerodinamiche grandi quanto il  naso di Patrese mentre un Massa inodore di riconferma riesce a fare quello che quest’anno fa meglio di tutti cioè scansare gli imbecilli in partenza e guadagnare 50 posizioni: ha delle gomme SOFT nuove di pacca e una Ferrari sotto il culo. E gli pare il 2008, spreme le meningi, ricorda come si fa, resta in pista 3 giri più di tutti e dopo un bell’acuto dei ragazzi con le pistole ad aria, supera Kobayashi e finisce secondo. Cioè primo, perchè Vettel in realtà non s’è visto, dicono fosse nel Futuro a correre il GP del Giappone 2020.

Ed è così che cade anche l’ultima certezza di Mazzoni: Schumacher s’è ritirato e addio macchietta sulle diottrie, Perez è alla McLaren e improvvisamente è diventato scarso, Alonso OUT mentre Massa è sul podio e come se non bastasse Kobayashi è cresciuto talmente in 53 giri che non si può più chiamarlo “il piccolo Samurai”. Ultime 5 gare, a Gianfranco torna in mente che la Formula1 l’anno prossimo sarà da un’altra parte, noi sorrideremo molto meno la domenica e Twitter sarà orfano del suo argomento principe durante le gare di Formula1.

Un Cordiale Saluto.

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