The importance of being FUCSIA

Perché ci ritroviamo qui a parlare sempre delle stesse cose? Perché stiamo sempre a farci dire da persone a caso che “ci lamentiamo sempre”? Che siamo “frustrati/e?” Che siamo esagerati/e e che dovremmo cercare soluzioni, possibilmente illegali e a volte infattibili, ai nostri problemi inesistenti (secondo loro)?

Se contassi le volte in cui in questa settimana e mezzo gente a caso mi ha detto come fare cose che so fare benissimo senza che loro me le spieghino perderei almeno una giornata intera. Che questa gente sia sempre e solo composta da maschi è un dettaglio difficilmente trascurabile per la mia predisposizione morale, ma andiamo avanti, di questo riparleremo più avanti.

Mi è stato detto che il lavoro della crew di Sky Sport F1 è buono, emozionante, che sono frustrata e monotona e anche un’analfabeta funzionale, qualsiasi cosa significhi, e che se non mi sta bene quello che fanno potrei:

  1. Cambiare canale
  2. Mettere il muto o l’audio ambientale
  3. Notare che “anche quando fa le pole Verstappen urla.”
  4. Trovare uno streaming illegale per seguire la formula 1
  5. Usare le VPN per l’app della Formula 1 (“VPN queste sconosciute lol” recitava più o meno il tweet)
  6. Tifare per Ferrari perché sono in Italia ed è giusto così e poi sì che mi godrei le urla di Vanzini (??)
  7. Stare zitta (low effort)
  8. Non lamentarmi se senza Vanzini mi addormento sul divano durante la gara (questa è stata la mia preferita)
  9. Non lamentarmi perché al posto suo urlerei peggio
  10. E ALLORA CARESSA??? (no dai, forse la mia preferita è questa)

Ammetto che la mia capacità di rimanere calma in queste occasioni sia pari a zero, che strano, sono una persona così accondiscendente… ah no? (meme di Salvini che dice ‘ah no?’ qui).

Vorrei dunque rispondere in ordine a queste obiezioni mossemi con il rispetto e la pacatezza tipici di twitter da persone che non ho mai visto in vita mia:

  1. Eh signora mia, MAGARI! Un altro canale che trasmetta la F1, un sogno forse una favola.
  2. Questo già lo faccio, per la mia salute mentale, per le mie orecchie, per il mio fegato, per non urlare e farmi buttare fuori di casa dalle mie coinquiline. Però capite che non è giusto? Capite che non è una soluzione pagare un servizio e non usufruirne perché chi dovrebbe renderlo adeguato lo rende inopportuno e completamente inutilizzabile? Capite che se mi dite “ma non lo sai che c’è l’audio originale ihihihih” passate per gli idioti che forse nella vita reale non siete? Capite che io pretendo che la telecronaca mi aiuti a seguire uno sport e non mi faccia invece venire un mal di testa boia? Che non mi faccia alzare dal divano perché alle 5 del pomeriggio uno che dovrebbe narrare la formula 1 essendole solo un contorno, un’aggiunta, invade ogni singolo angolo di questo sport urlando come se fosse un tifoso al bar quando una Ferrari fa la pole? Capite che non è normale per un professionista? Capite che voi stessi quando siete in ufficio o in qualunque altro posto svolgiate il vostro lavoro, mantenete un contegno, qualunque cosa succeda? Cambia se si tratta di un telecronista di sport? Ci sono tanti commentatori estremamente coinvolti negli sport e che fanno godere appieno ogni successo degli “italiani” essendolo anche loro. Ma nessun altro, gentile pubblico, supera il limite della decenza come si fa durante le gare di Formula 1. Provate a seguire un match di tennis, una gara di sci o di nuoto o di tuffi o di quello che vi pare, non esistono comportamenti del genere. Non esistono complotti tirati fuori dal nulla, non esistono psicoanalisi inventate sul momento per portare avanti una propria teoria, non esistono notizie confezionate ad hoc per attirare l’attenzione.
  3. A parte che per qualunque sia il motivo delle urla io mi domanderò sempre “ma che te strilli?”, poi bisogna essere davvero ciechi e credo anche sordi per non rendersi conto delle preferenze chiare e definitive che ci sono in cabina. C’è una persona con la maglia Ferrari lì dentro. Forse quella che deve tifare meno non sono io.
  4. Io lo streaming illegale non lo cerco se pago un servizio, devo anche spiegarvi il perché? No dai, faccio finta che potete farcela da soli.
  5. A parte che beh, come se non ci avessi provato, come se serviate voi a trovare soluzioni a cui il mio piccolo cervellino non ha pensato… Poi di nuovo, vedi punto 4.
  6. A parte che conosco ferraristi che odiano le urla sulle pole di Leclerc quanto le odio io, e poi comunque cari miei, gioie della mia vita, piccoli angeli del cielo, dovete fare pace con una cosa: è permesso dalla nostra Costituzione, non sono un’esperta però insomma anche i più studiati mi daranno ragione, che uno pur essendo nato e cresciuto in Italia possa non tifare per Ferrari. Lo so che è un colpo di scena e che avete bisogno di tempo per processare la cosa, però fidatevi, se io adesso entro in una stazione di polizia e annuncio a tutto il personale presente in loco che “io odio la Ferrari e spero vivamente che perda questo Mondiale così come i prossimi dieci!” magari mi diranno giustamente “sì però stia calma”, ma sono quasi certa non mi arresteranno. E comunque e in ogni caso, piantatela di dire alla gente per chi tifare, ce la potete fare ad arrivarci anche su questo, su.
  7. Su questo la risposta è facile: no. Oppure mettetevi in fila con tutti quelli che conosco e che sperano che arrivi il giorno in cui non avrò da ridire su qualcosa.
  8. Su questo vi direi di insegnarmi come si fa a dormire durante una gara di F1 perché io non ne sono capace, il mio cuore raggiunge i 100 battiti al minuto pure durante la peggiore delle processioni. Vi direi invece, di contro, che magari il problema qui siete voi che al posto di apprezzare gente che corre per due ore su una media di 200km/h avete bisogno di uno che urla per stare svegli, just saying.
  9. E INFATTI IO NON SONO UN TELECRONISTA DI FORMULA 1. Non sono una commentatrice degli sport che amo perché li vivo “male”, io urlo e mi arrabbio, devo commentare ogni singola cosa, sudo, mi devo alzare, faccio scappare il mio povero cagnolino e mia sorella, faccio arrabbiare i miei genitori o faccio accorrere le mie coinquiline a chiedermi se è tutto okay. C’è un motivo per cui io sono una tifosa e loro dei lavoratori che per professione sono dei telecronisti. Non posso saperne più io di loro durante la gara, non è concepibile. Io non so niente di Formula 1, annaspo, incespico nelle mie certezze scoprendo che spesso sono sbagliate, io dovrei apprendere da chi con calma spiega cosa sta succedendo in TV. Non è normale che senza live timing, senza persone che in privato mi spiegano le cose io non capisco cosa stia succedendo. Il motorsport è controintuitivo e complicato, bisogna studiare, saperne, essere abbastanza umili per stare in telecronaca, eppure niente di tutto questo appartiene alla cabina di Sky Sport F1. Dire “tu faresti peggio” è proprio da persone che non si rendono conto di come si sta al mondo, perdonatemi.
  10. A parte che vi do un’altra notizia in conclusione anche se notizia non è l’anagramma del mio nome (è tutta la settimana che vado avanti a citazioni da Tiziano Ferro, ma cosa mi sta succedendo?): il calcio non è il sistema di riferimento di tutto e non a tutti interessa. GASP. A questa non so rispondere. Questa settimana mi è stato detto che alle femmine è raro che interessi il calcio, quindi sono ancora in sciopero nel commentare cose del genere, vedetevela voi.

La cosa che mi fa più ridere e che sinceramente sta funzionando come carburante per farmi scrivere questo pezzo è che a me viene detto di smetterla di lamentarmi, di stare zitta un po’ e di arrangiarmi, mentre su quel canale che trasmette uno sport popolare come la Formula 1 si dice e si fa di tutto. È normale da quelle parti che uno degli “esperti” dica cose tipo che “le donne oramai ne sanno di tecnica e commentano anche” o che “le donne sono divertenti fanno un sacco di botti”, riferendosi alla W Series, senza che qualcuno batta ciglio, anzi, risatine dai colleghi e silenzio sui social su queste uscite, che vengano riportate informazioni sbagliate senza correzione, che si mettano in discussione continuamente le capacità dei piloti, che non ci si accorga delle cose che succedono durante la gara se non coinvolgono i primissimi e in particolare i due vestiti di rosso. A questo proposito vorrei ricordare che a Miami due piloti non si schierarono e partirono dalla pit lane, ma nessuno in cabina se ne accorse, così come accade ogni singola volta che non si sappia mai dopo una lotta chi fosse davanti prima e se ci sia stato effettivamente un sorpasso o una difesa. A Montecarlo un pilota di Haas si è ritirato e nessuno, dico proprio nessuno, se ne è accorto. Ci sono stati sorpassi in pista (A MONACO) che non sono esistiti (grande regia ovviamente a condire il tutto). Okay, daje.

È uno sport difficile da commentare, lo so. Serve quindi il triplo dello sforzo e della competenza.

Eppure nonostante tutto sono stata “assalita” su twitter da persone che dovevano farmi notare la mia inadeguatezza per difendere tutto questo circo. Non è che siccome parlo in prima persona è capitato solo a me, figurarsi. Anzi… Solo che io non potevo resistere e sono corsa a scriverne come quando i bambini subiscono un dispetto e si affrettano per dirlo a qualcuno.

Comunque ho finito. Non ho più ottimismo da riportare su questo argomento, non so se migliorerà mai, però se volete proprio smettetela voi di lamentarvi, io ultimamente potrei portare le mie battaglie inutili avanti all’infinito.

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