Datemi un martello
Mi piacciono molto le gare back-to-back. Un po’ meno quelle back-in-black.
Benvenuti in Bahrain
Dove i manifestanti manifestano, Anonymous li supporta con l’ennesimo attacco hacker, i Metallica ai box suonano “Fight tyre with tyre” e l’asfalto è così nero-petrolio che la Pirelli ha portato le gomme di avorio per non rischiare il crollo in bor.. in corsa: dalla Sud Corea dicono che la Hankook vuole lanciare le sue gomme nucleari sul Circus e lo zio Bernie si sta già lucidando i dorati zebedei pregustando una guerra al rilancio.
Le libere
La Ferrari, che gira con un quantitativo di benzina AL NEGATIVO, va precisa come una stecca da biliardo, Raikkonen è in disintossicazione con acqua di rose, Grosjean ha sempre più lentiggini ma anche un telaio nuovo e Sebastian Vettel può finalmente cenare e complottare con Horner, Newey e nessun altro tra le balle.
In AMG-Mercedes invece lo sconforto ha assunto ormai proporzioni danielpedrose: ora che la McLaren è scomparsa ci pensa la Force India a smazzolarli col loro stesso motore. Quindi dopo le seconde libere passate a remare in mercedesima posizione decidono di dare pepe a Rosberg settandogli la vettura per fare una polposiscion siderale. Unico svantaggio, quello di fare giusto 5 giri prima di andare ai box con le gomme arse. Ma ai crucchi non interessa, loro hanno Hamilton penalizzato, e la macchina da gara la daranno a lui.
Quelli in griglia che contano per la vittoria sono Vettel, Alonso e Massa che con le gomme dure gira come un missile: Pippo è uno che è sempre andato forte in Bahrain e il suo passo di gara del venerdì sembrava bestiale. Ma soprattutto, partendo con le dure ha una strategia tutta sua. Che è lo scoop della settimana.
Più lontano, in ottava, c’è Raikkonen che pensa di vincere non entrando mai ai box.
Maldonado invece ha fatto un lungo durante il suo giro di qualifica, eguagliando al millesimo il tempo del suo compagno di squadra e finendo fuori da Q2. Quale piazzola in griglia può occupare uno così, se non la numero 17.
Partono e succede il finimondo
Rosberg scarta, Vettel lo segue, Alonso sceglie una via esterna e tromba il crucco, che se la lega al dito, in un amen si toglie il sassolino dalla Geox e si lancia all’attacco di Rosberg. Se lo mangia prima di entrare in regime DRS, si mette in testa e chi lo ha visto più.
Alonso è in scia a Rosberg, sorpasso; ora Rosberg è in contro-scia a Nando, contro-sorpasso, le coronarie del Vanza sperano che la situazione non degeneri, macchè… Succede un fattaccio e Marc Gene, che non ha occhi che per Fernando, è il primo al mondo ad accorgersene: whoooaaah (cit.), il DRS del suo beniamino è più aperto del bar di Guido la domenica. Non solo.. L’ala è girata al contrario e invece di schiacciare la macchina a terra la solleva.
Nando col culo in hovercraft riesce pure a girare in 1:42.rotti per un po’, come diavolo faccia non si sa, ma poi ripiega inesorabilmente ai box: gli cambiano le gomme e con un colpo di mazzola gli sistemano l’ala, sperando resti a posto. Infatti, dopo la prima Marussia da passare, l’ala è di nuovo a guardare il cielo e con essa mezza Italia e tutto il muretto box. Altro giro, altra sosta, altra martellata. Finirà in un calvario con Gene che urla al miracolo per un Alonso finito ottavo col retrotreno 3 metri sopra il cielo.
Mi concentro allora su Massa, che allo start ha tagliato la gomma di Sutil e viaggia con l’alettone anteriore dimezzato. Entra ai box una prima volta al 10mo giro, che le dure non vanno come dovevano. Al rientro in pista la situazione, se possibile, peggiora. Pippo gira inspiegabilmente lento: al venerdì guidava un missile tra le dune, oggi guida una Duna tra i missili. Ma.. è forse un cazzo di detrito, quello conficcato nella gomma? 18mo giro, gomma buca, sosta ai box, rientro in pista con gomme nuove.
Mica è finita: dalla Sud Corea arrivano voci di un ritiro della Hankook per la fornitura 2014 e la Pirelli esplode di gioia. Solo quella di Massa però. Altro giro su tre ruote, altra sosta, 20 madonne in volo, 60 punti sulla tessera fedeltà e un lavaggio gratis. Epatico.
Nel frattempo Sergio Checo Perez e Jenson #fastest #gentleman Button ricordano al mondo che se c’è una squadra in cui non esistono gerarchie quella è la McLaren: il duello è sconvolgente. Con la selvaggia passione di due amanti, senza mai farsi del male si graffiano più volte, l’uno sopra l’altro si prendono, si amano, litigano, si lasciano. Si ritroveranno.
Ma una lentiggine li seppellirà: è Romano Grossogianni, il famoso Italiano della Lotus che con i suoi 4 treni nuovi di gomme nuove va più forte dell’accelerato di Battipaglia ed è all’inseguimento di Paul Di Resta che è su due soste ma ha le gomme fritte. Il derby più rosso e lentigginoso della Formula1 finirà con la vittoria della Lotus, che riesce ad essere veloce accarezzando le gomme, è confermato.
Infatti quel frigo di Raikkonen sta ancora usando le gomme della Cina. La sua strategia è semplice: parte col pallino della sosta in meno e quindi ha 20 secondi di vantaggio sugli altri. Mal che vada trova un Vettel in formissima e fa secondo. Per il resto non dovrebbe essere un’impresa correre contro vetture con tre ruote e l’ala immobile.
Ridendo e bestemmiando siamo al giro 55, che un Gran Premio bellissimo sembra già finito. Abbiamo Vettel, Raikkonen, Grossogianni, Di Resta, Hamilton, Perez, Webber, Alonso, Rosberg e Button a punti. E come avrà fatto un ottimo Maldonado con la Clio Williams 16 valvole a finire 11mo senza tirare carocchie a nessuno non lo so, mentre un clamoroso Charles Pic segue Ricciardo a 9 secondi e precede Bianchi. Fantastico. C’è spazio per tutti. C’è solo una cosa che non va: il giro veloce ce l’ha Sutil.
A Vettel puoi togliergli la pole settando una macchina che poi finirà merdesima. Ma il giro più veloce della gara…
Con gomme vecchie, con il team che ti dice in radio di andare piano che tanto non ce n’è bisogno: più o meno come la settimana scorsa. Soltanto un po’ più nera.
1.36.961.