Esterminator Terzo – Le macchine ribelli
E sono passate altre tre settimane: i piloti non sanno più quanti punti hanno in classifica, gli ingegneri che avevano iniziato a capire qualcosa delle Pirelli dovranno ricominciare da capo, lo zio Bernie si chiede com’è possibile che domenica non piova ed io ho disimparato a scrive.
Però siamo a Barcellona,
sede del mio esordio stagionale in manica corta durante un sabato di test (gran parte del merito fu di Estrella Damm, che saluto con nostalgia).
C’è sole, fa quei 23 gradi d’amore celsius, le tribune sono piene, i ciliegi sono in fiore e il polline cerca nasi spaziosi in cui infilarsi copioso: povero Ricciardo. Però c’è un grande ottimismo, il Matador è felice di correre in casa, LucaLuca ha appena fatto sapere che domenica NON assisterà al Gran Premio e a seguire l’evento c’è anche la Rai: vincerà Alonso.
Le qualifiche
Ci sono dei venerdì che ti senti un leone, ti alzi leggero, poi fai mente locale e ricordi di non aver mangiato nè soprattutto bevuto la sera prima: è così che succede in Ferrari, che hanno leggero il serbatoio e vanno come le schegge, mentre le Mercedes sembrano la Fiat 595 Abarth di mio padre, massimo rispetto.
Ma le qualifiche sono al sabato, e sabato c’è LucaLuca al circuito per dispensare pillole di saggezza alla stampa che pende dalle sue avvizzite labbra. Risultato: prima fila Mercedes, Alonso quinto, Massa merdesimo, penalizzato per aver ostacolato Webber meglio di quanto faccia Horner medesimo.
Partono
Alonso sfriziona a molla e skersa con gli avversari pronto ad infilarli. Ma deve ricredersi: Vettel, Raikkonen e le due Frecce d’Argento gli si parano davanti in rettilineo e gli cambiano i piani. Lui però che è un fetentone ha studiato la partenza della GP2 ed ha visto che la pista è percorribile pure in verticale.. Gira largo alla prima curva, poi chiude a sinistra e si trova in seconda ruota che nemmeno Varenne al Gran Premio Lotteria 2002: fa tutta la curva 3 all’esterno, estermina Raikkonen kersando in accelerazione, controlla di sterzo, si affianca ad Hamilton, correziona, lima, sterza, lambisce la sottile linea verde che là-dove-c’era-l’erba-ora-c’è, e passa!! Passaaa!!! TERZOOO!!! Gene va a baciare Mazzoni, Vanzini si innamora di Capelli, io clicco su Alonso@4,20 e cliccando urlo e piango ed esulto al tempo stesso, poi mi alzo, mi siedo, mi ri-alzo e poi urlo e poi bussano alla porta chiedendomi se mi sento bene e ho bisogno di qualcosa.
Sto bene. Sto BENISSIMO.
E ora c’è un cancello chiuso davanti a Vettel e Fernando: è Rosberg, che partito all’ennesima polenza sta facendo le prove generali per Montecarlo tenendo tutti dietro, come quel Villeneuve, in quella Spagna, in quel 1981. Ma non è la stessa Spagna. Anzi oggi non è nemmeno la stessa Barcellona, perchè ci sono le Pirelli e non è, non può essere, e non sarà una processione.
Si tratta di capire come deve andare. E la Ferrari lo capisce guardando gli intertempi di Webber appena uscito dai box: si farà gara su quattro soste. Chiamano Massa per verificare, gli fanno fare un balzo in avanti e un paio di giri veloci: Felipe ci metterà del suo esternando la voglia di correre con due sorpassi stile tanti anni fa. Poi chiamano Alonso, mentre in Red Bull stanno già piangendo perchè la Pirelli gli ha rotto il giocattolo. In Lotus invece hanno licenziato uno che gli faceva vincere le gare e quindi Vettel e Raikkonen restano in pista più del dovuto. E dopo il primo pit sono dietro al Matador.
Alonso ha le dure e sulle dure va come un missile, Rosberg deve cedere, prima al torero, poi al toro di Vettel. Raikkonen capisce che le medie che ha dovrà farsele bastare e qui inizierà la sua arte, all’attacco del secondo posto di Vettel. Ci riuscirà, sussurrando alle gomme come sa fare lui. Ma anche Di Resta. E Sutil, Button, Perez, le Toro Rosso, oggi GUTIERREZ, spesso Hulkenberg, qualche volta Bottas, Maldonado, Bianchi e soprattutto Charles Pic che in questo è uno dei migliori ma nessuno se ne è ancora accorto. Vuoi vedere che le uniche macchine ribelli sono Red Bull e Mercedes? Che gli unici incapaci di oggi sono Vettel e Webber?
E Van Der Garde???
Il mio sogno erotico Ferrari viene interrotto dal timredio dell’impomatato Olandese: “C’è qualcosa che non va con le gomme” comunica al box. “Te ne manca una” gli rispondono. Ma stavolta la Pirelli non c’entra. Anche se le gomme si bucano facile e si sfogliano come i pneumatici rivestiti dei Tir che percorrono la Salerno-Reggio Calabria. Bisogna fare qualcosa. Comunque. Perchè sulla sicurezza non si scherza.
Soltanto uno oggi riuscirebbe ad andare a vincere anche con una gomma buca: è Alonso, che viaggia mezzo secondo più veloce di tutti, che guida coi guanti di velluto, che ogni tanto sussurra a Stella, che taglia il traguardo per dispersione come Varenne al Breeders, che impugna la bandiera e sale sul musetto della sua F138 e urla dentro il casco.
E poi va alla premiazione con Raikkonen, Massa e trova Domenicali col cellulare in mano: è quel rompimaroni di LucaLuca per i complimenti istituzionali. Il Dom gli dice “tanti auguri mammà, ti passo passcqquale” poi passa il telefono al Campione che parla, ride e guarda Massa, che sorride, davanti a Raikkonen esternefatto: due parole e tocca a Felipe che da bravo guaglione intrattiene il Presidente ridendo a ritmo di “bacibaci” e samba. Ride anche la samba, ma è una scena tutta italiana e tutta l’Italia ride, rido io con le lacrime agli occhi, ride Gene che è intriso di sangria fino al midollo e ride Vanzini che non sa come sedarlo. Ride Paola.
Riderebbe anche Terminator, se sapesse apprezzare anche gare vinte con manico, grandipalle, cuore, testa, calcoli, attimi e uomini d’oro.
Standing ovation, Vamos Vamos.
Col numero 2 Varenne. Agnano, Gran Premio Lotteria 2002.
Tutta la corsa all’esterno di Victory Tilly, non un cavallo qualunque: un Campionissimo.
Telecronaca del mitico Salvio Cervone.