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Il mondiale di Formula 1 è appena finito e avete paura di rimanere in astinenza di corse fino a marzo? Niente paura! Questo weekend è ripartita la Formula E, arrivata alla quarta stagione. Certo, “non è la stessa cosa”, ma preferite davvero non guardare nemmeno un’auto in pista fino alla prossima primavera? E poi chissà che questa stagione non offra delle sorprese… Ma andiamo con ordine.

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Per chi si interessa solo ora a questo campionato e non ha seguito la cronaca delle mie due giornate a Berlino ecco un paio di informazioni di base:

le Formula E sono delle monoposto a ruote scoperte molto simili a quelle di altre categorie, con la sola differenza che queste monoposto non bruciano benzine, ma vanno totalmente a batteria. Sono 100% elettriche. Il telaio (Spark-Dallara) e diverse componenti (come la batteria) sono le stesse per tutti. Dalla seconda stagione (nella prima “monomarca” Renault) ogni team sviluppa il proprio motore, cambio e sistema di raffreddamento. Prove, qualifiche e gara si svolgono tutte nello stesso giorno e (quasi) sempre in circuiti cittadini. Ogni pilota ha a disposizione due monoposto, siccome le attuali batterie (Williams) non sono ancora in grado di coprire tutta la distanza di gara. In altre parole pit stop obbligatorio per tutti per cambiare auto verso metà gara. Questa peculiarità cesserà di esistere (apriti cielo) dalla prossima stagione, nella quale arriverà una nuova monoposto in grado di correre una gara intera con la stessa batteria.

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Perché seguire la Formula E?

Perché le gare sono sempre tirate: difficilmente si sono visti ePrix dominati da un solo pilota. Anzi, quasi mai. Gare piene di duelli e di colpi di scena.
Perché “l’elettrico è il futuro” e questa Formula sta attirando tante case automobilistiche (nelle prossime due stagioni arrivano anche BMW, Mercedes e Porsche).
Perché assistere ad un ePrix dal vivo è un’esperienza coinvolgente.

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Cosa c’è di nuovo quest’anno?

Trattandosi di un campionato giovane, la Formula E ha ancora molta volubilità. Di stagione in stagione si sono viste già innumerevoli piste e diversi cambi di piloti (anche a stagione in corso). I team sono rimasti pressappoco sempre gli stessi, salvo qualche cambio di nome.

Le piste

Tre nuovi ePrix sono in calendario per questa stagione: Cile (Santiago), Italia (Roma, ci vediamo lì?), e Svizzera (Zurigo) si aggiungono alle già conosciute piste di Hong Kong, Marocco, Messico, Francia, Germania, New York e Canada (ancora non è chiaro se si correrà nel centro di Montreal o nel circuito Gilles Villeneuve). Fino a qualche giorno fa era in programma anche un ePrix in Brasile, ma come purtroppo già successo in passato l’ePrix è stato disdetto all’ultimo momento per problemi organizzativi. Da questo punto di vista la Formula E ha ancora tanto da fare…

I piloti

Complice la crisi nel WEC e l’imminente disimpegno di Mercedes in DTM il mercato piloti secondario (“saremmo tanto voluti andare/rimanere in F1”) ha registrato un’impennata dell’offerta.

Arrivati:

  • Alex Lynn (campione GP3 2014)
  • Edo Mortara (campione European F3 2010 e di svariati Macau GP su F3 e GT)
  • Neel Jani (vincitore Le Mans e campione WEC 2016)
  • Luca Filippi (secondo posto GP2 2011 dietro Grosjean e davanti di un solo punto a Jules Bianchi)
  • André Lotterer (3 volte vincitore a Le Mans, solo giusto per dirne una)
  • Kamui Kobayashi (detentore del record sulla pista a Le Mans)

Insomma quest’anno il livello è salito e non di poco. Come nelle stagioni precedenti ci sono poche speranze che la line up attuale arrivi intatta a fine anno. Addirittura è già cambiata (fuori Blomqvist, dentro Kobayashi) prima dell’inizio del campionato e già si fanno i nomi di Kvyat, Massa e Zhou (pilota della Ferrari Driver Academy).

I Team

Grossi cambiamenti stranamente non ce ne sono stati, a parte quello di Audi che entra quest’anno in veste ufficiale dopo esser stata dietro le quinte per tre stagioni col nome Schaeffler.

Di seguito la lista di tutti i team e piloti:

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Ed il calendario:

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Chi vincerà?

In tre stagioni ci sono stati 3 campioni diversi (Piquet, Buemi e Di Grassi) e 9 diversi ePrix winners (Buemi, Di Grassi, Piquet, Bird, da Costa, Prost, d’Ambrosio, Rosenqvist e Vergne). Immaginate quindi quanto sia difficile fare pronostici. A giudicare dai test pre-campionato fatti a Valencia i più danno la Audi per stra-favorita, ma Renault può contare su Buemi (12 vittorie su 31 ePrix disputati) e il finale della scorsa stagione di Mahindra mi fa sperare in un Rosenqvist possibile terzo incomodo. E poi c’è Lotterer che parte con un mezzo inferiore (Techeeta è una Renault “clienti”), ma è un Pilota con la P maiuscola e da lui mi aspetto qualche sorpresa.

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